E' chiaro che recupero 
Brodskij, Properzio... Vertumno.
Se cosi' si puo' dire
se lo dice Barthes
" salvo essere sempre ricuperati." (ricuperati)

E' chiaro che recupero anche Barthes.

E' chiaro che recupero un mito:
il dio della plasticita', del mimetismo.
che recupero qualita':
accoglienza, trasfusione, capacita' di essere
l'altro/gli altri come nemmeno si e' capaci
di essere se stessi 
- prima di essere capaci
di essere se stessi -;

E' chiaro che lo recupero
per curare
la negazione dell'identita'

recupero dell'identicita':
essere identici a...
Brodskij, Properzio,..., Vertumno;

E' chiaro che e'
per curare lo spazio dentro
che' lo spazio si moltiplichi
esponenzialmente.
Caverna delle grandi altezze

negativo di vetta
vetta al contrario
vetta all'inverso
vuoto di vetta
vetta cava
- e' chiaro che recupero Cvetaeva  - 

vuoto di vetta 

Mare sopra e mare dentro
tutto-mare 
fuori e dentro...
- e' chiaro che recupero Sartre -
tutto-dentro!

E non cosi' tanto per fare un verso,
ma    l e t t e r a l m e n t e
(e' chiaro che recupero Majakowskij)...
 

 

versatinrete
convergenza digitale
recupero1
recupero2
Per il testo, non ci sarebbe di gratuito che la sua propria distruzione: non scrivere affatto, non scrivere piú, salvo essere sempre ricuperati.
 ROLAND BARTHES Il piacere del testo (pgg 23-24)

La modernità fa un costante sforzo per superare lo scambio: vuole resistere al mercato delle opere (escludendosi dalla comunicazione di massa), al segno (con l'esenzione dal senso, con la follia), alla sessualità buona (con la perversione, che sottrae il godimento alla finalità della riproduzione). Eppure, niente da fare: lo scambio ricupera tutto, acclimatando quanto sembta negarlo: s'impadronisce del testo, lo immette nel circuito delle spese inutili ma legali: eccolo di nuovo collocato in un'economia collettiva (anche se puramente psicologica): è proprio l'inutilita' del testo che è utile, a titolo di potlatch. In altre parole la società vive secondo il modo di una scissione: qui un testo sublime, disinteressato, là un oggetto mercantile, il cui valore è... la gratuità di questo oggetto. Ma di questa scissione la società non ha nessun'idea: ignora la propria perversione: "Le due parti in lite hanno la loro: la pulsione ha diritto alla sua soddisfazione, la realtà riceve il rispetto dovutole. Ma, aggiunge Freud, di gratuito non c'è che la morte, come tutti sappiamo". Per il testo, non ci sarebbe di gratuito che la sua propria distruzione: non scrivere affatto, non scrivere piú, salvo essere sempre ricuperati.